Il mercato della musica e la rivoluzione digitale

Il mercato della musica e la rivoluzione digitale

Con la crescita esponenziale del mondo digitale, il mercato musicale ha subito, come tanti altri, molti cambiamenti a cui ha dovuto adattarsi negli ultimi anni.

 

La vendita di CD è crollata, lasciando spazio alle piattaforme di streaming online. Le più conosciute sono Spotify, Apple Music e Tim Music, che si possono utilizzare gratis, magari all’interno di piani tariffari più ampi, oppure pagando un abbonamento dedicato.

 

Tali app vantano un’ampia libreria di album, artisti e brani e hanno un costo decisamente minore rispetto ai CD che invece racchiudono solo un album; inoltre vi si può accedere da qualunque dispositivo, si possono cercare artisti e album in base ai generi preferiti, ascoltare playlist create dal sistema o da altri utenti, salvare canzoni e in alcuni casi scaricarle direttamente sul device.

 

Canzoni e album si possono anche acquistare direttamente ad esempio su iTunes, che però è minacciata da numerose app o siti che permettono di scaricarle illegalmente.

 

Questa massiccia rivoluzione è testimoniata dall’assenza del lettore CD su gran parte delle nuove automobili, lasciando spazio alla connessione Bluetooth e alla porta USB in cui inserire una chiavetta con all’interno files contenenti le canzoni desiderate.

 

Anche il settore radiofonico si è evoluto, con la creazione di numerose web radio e la realizzazione di canali televisivi a supporto delle stazioni più famose.

 

I ricavi di artisti e case discografiche derivano soprattutto – come già prima – da concerti ed eventi live, ma il resto arriva solo più in minima parte dalla vendita di CD, mentre acquisiscono più importanza gli ascolti sulle piattaforme nominate. Sono ancora presenti agenzie di protezione del diritto d’autore come la SIAE.

Questo nuovo modo di ascoltare la musica ha facilitato la conoscenza di molti nuovi artisti emergenti che si sono fatti conoscere online e reso il mercato molto più competitivo ed eterogeneo.

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